Il Blog del Fiume Volturno

Blog dedicato a chi desidera contribuire alla salvaguardia ambientale del più grande fiume del Sud Italia

sabato 14 febbraio 2009

Volturno, Oasi di Salicelle: evitiamo che diventi una discarica

Torno finalmente dal mio fiume, dopo settimane di piogge, e ondate di piena fino alla noia. Qui il fiume Volturno è sbarrato dalla traversa irrigua e idroelettrica di Ponte Annibale, tra Capua e Bellona. Oggi percorro la strada che porta dentro il grande invaso idroelettrico e irriguo da 8 milioni di metri cubi d’acqua, formato da questa diga.


Percorrendo la provinciale in tenimento del comune di Capua, e continuando sulla Statale Sannitica, imbocco una stradina vicinale. Ecco il primo cartello: divieto di caccia.




Questa è un'Oasi di protezione della fauna selvatica designata dalla Provincia di Caserta nel Piano Faunistico e Venatorio, si chiama Salicelle ed è una zona umida dove passano, vivono, nidificano, si riproducono e svernano oltre 130 specie d’uccelli acquatici.


Questo vasto territorio, ben 200 ettari, dovrebbe essere gestito dalla Lega italiana protezione uccelli di Caserta. Il condizionale è d’obbligo: come si fa a gestire un territorio così vasto e con tanti problemi non proprio piccoli?




Incontro Matteo Palmisani, presidente della Lipu di Caserta: binocolo, stivali, berretto. “Ci vorrebbero lavori di consolidamento della sponda, questa strada dovremmo chiuderla, e poi qui vengono sempre di notte a scaricare rifiuti – dice sconsolato. Alza le spalle, mi promette di tornare, mi consiglia un appostamento per fotografare i Moriglioni in volo, ma non tornerà in tempo per incontrarmi di nuovo. Poco male. Mi metto in giro con la macchina fotografica e mi sembra di tornare indietro di anni. Qui nulla è cambiato, e purtroppo non è solo una considerazione positiva.
C’è da chiedersi - tanto per cominciare - perché questo gelso, memoria vivente del lavoro delle antiche seterie borboniche di San Leucio, sia stato bruciato.



Posso capire l’erosione continua delle sponde, dovuta allo stato di perenne invasamento e alla furia delle acque del Volturno, ma questi sono rifiuti speciali.



E ancora: un principio d’incendio nel canneto in riva al fiume, con tutta la pioggia dei giorni scorsi, mi pare quantomeno inusuale. E quelle vecchie coperte militari, chi le ha lasciate?




Un vero peccato, perché qui il posto è veramente bellissimo, di uccelli se ne vedono pochi solo perché si sta facendo tardi, ma non perdetevi il panorama. Monte Tifata che domina il fiume Volturno invasato.



I canneti stecchiti dal freddo sono un rumoreggiare di richiami. Eppure trovo le tracce di un bivacco. Erano bracconieri o scaricavano rifiuti?



Rinvengo anche questa carcassa, una scrofa di maiale: hanno tentato di bruciarla con delle cassette di plastica, non mi capacito del perché sia ancora qui.



Questo luogo dovrebbe presto diventare il fiore all’occhiello e la porta d’ingresso del costituendo Parco Regionale della Media Valle del Volturno. Onestamente bisognerebbe iniziare a fare buona guardia a quel che c’è. Eppure in anni passati la Polizia Provinciale qui era di casa. Gli agenti si aggiravano da queste parti con tanto di mitragliette, e ora?



Rifiuti a go go nel cuore dell'Oasi di Salicelle, fiume Volturno, provincia di Caserta. Eppure qui ci sono 8 milioni di metri cubi d’acqua che nella prossima stagione estiva servirà per l’irrigazione dei comprensori di Mazzafarro e Parete, nel Basso Volturno, e al ritmo di 20 metri cubi al secondo: ma si scaricano rifiuti e s’incendiano.
Sono stati segnalati proprio qui anche casi di bracconaggio verso l’avifauna, non ho rinvenuto però bossoli di calibro 12, ma è pur vero che basta poco per fare pulizia in certi casi. Intanto un falco di palude osa su Salicelle.






L’Associazione Fiume Volturno Onlus, presieduta da Stefano Montone, segnala che in questo tratto di fiume la composizione della fauna ittica è gravemente alterata in favore di specie alloctone (Gambusie, Pesci gatto americani e Carassi) che si stanno rapidamente sostituendo alla fauna ittica locale: carpe, tinche, scardole, alborelle e cavedani.

Serve sicuramente un piano integrato per salvaguardare l’Oasi di Salicele: per il consolidamento delle sponde dell’invaso, ove necessario, con interventi d’ingegneria naturalistica, un ripopolamento adeguato per la fauna ittica, che sfrutti anche il vecchio progetto del Consorzio di Bonifica del Medio e Basso Volturno, che prevede la costruzione delle scale di monte per i pesci a valle della diga, in modo da permetterne la naturale migrazione. Ecco una sponda da rinsaldare.



E’ tempo d’opere pubbliche verdi, del resto. La più dura recessione economica degli ultimi decenni si vincerà iniziando anche da qui: dando ali a questo spicchio di natura che chiede solo di continuare a vivere. Salicelle è un marchio di qualità per questo circondario.

Qui intorno ci sono tra le più pregiate produzioni vinicole e olearie della provincia di Caserta: i vini dell’Indicazione geografica tipica Terre del Volturno, famosi il Casavecchia ed il Pallagrello, e l’olio extravergine d’oliva Colline Caiatine a Denominazione di origine protetta.

Tutti questi prodotti devono parte della loro unicità alle argille antiche di questa zona: in parte originate dal preistorico mare di Tetide ed in parte prodotte del lavoro millenario del fiume Volturno.


Dedico questo post a tutti coloro che si sono battuti negli anni per l’istituzione di quest’Oasi, e chiedo a tutti quelli che ritengono di poter fare qualcosa di scrivere in calce al post. Aiutiamo la Lipu di Caserta a mantenere questo presidio sul territorio, che può produrre occupazione, sviluppo ecocompatibile e turismo verde? Proviamoci!

3 Commenti:

Alle 14 febbraio 2009 alle ore 21:30 , Blogger Unknown ha detto...

Ciao Mimmo,
mi sono fermato 5 minuti e ho avuto modo di leggere sull'ultimo invito per il Volturno.
devo e sto preparando un articolo, a più mani mani, sui fiumi campani, le loro condizioni, abusi, i non-interventi, guai, ecc per la rivista del CIRF (per gli amici che seguono il blog possono vederla e scaricarla su www.cirf.org) vuoi partecipare anche tu al lavoro? (te lo chiedo ma so già la risposta)
aggiungo per quanto riguarda le Salicelle, come ben sai, che la Provincia ha in mano un progetto preliminare completo e approvato e un definitivo mai consegnato per disguidi con il Dirigente del settore. purtroppo fino a quando avremo queste persone nei posti chiave non abbiamo speranze. ed ai politici del fiume gliene frega solo quando possono riempirsi la bocca di cazzate o possono avere soldi cavalcando disastri ambeintali o anche di peggio.
è notizia di stasera dei fondi bloccati sui rifiuti dalla comunità europea e dei debiti della struttura commissariale e la vincita della gara per la realizzazione della DISCARICA DI TERZIGNO (AREA PARCO VESUVIO)
sono veramente avvilito
un abbraccio aspetto una tua risposta in emrito all'articolo.
Rocco

 
Alle 15 febbraio 2009 alle ore 13:41 , Blogger Mimmo Pelagalli ha detto...

Caro Rocco,

Sul Volturno ed i suoi affluenti posso scrivere un romanzo a puntate, una specie di romanzo d'appendice d'altri tempi. Sono pertanto a disposizione. Ho materiale d'archivio "hot" su tutti i fronti.
Sui politici e le cavolate che fanno con i soldi lasciamo perdere...il blocco dei FAS sui rifiuti era atteso. La discarica di Terzigno è una contraddizione insanabile, che rischia di creare un precedente giurisprudenziale in tutta l'Italia per l'apertura di cave, discariche e attività di vario genere, anche molto impattive, sia nelle zone C che nelle zone B dei parchi.
A presto.
Mimmo
Mimmo

 
Alle 22 febbraio 2009 alle ore 16:07 , Blogger Mimmo Pelagalli ha detto...

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