Il Blog del Fiume Volturno

Blog dedicato a chi desidera contribuire alla salvaguardia ambientale del più grande fiume del Sud Italia

sabato 6 dicembre 2008

Capua, Volturno, effetto piena

Avrei voluto fare prima, tornare ancora, ma la settimana è stata di quelle che ti prendono in un vortice. E non ho fatto in tempo a godermi lo spettacolo gratuito che il mio amico fiume Volturno stava dando: la fase di crescita della sua prima vera piena dopo oltre 3 anni e mezzo di regime di magra. Ecco il Volturno sorpreso a Porta Tifatina, Capua.



Sono le 13 e 40 e da poco fiume Volturno ha iniziato a calare di livello. Ha raggiunto, verosimilmente e non più di un ora prima, il livello di 4 metri e 38 centimetri sopra lo zero idrometrico, misurato a Capua dall’idrometro di Ponte Romano. Si considera zero idrometrico il livello della sponda in cemento.



Sapevo però che sarei giunto qui quasi puntuale per fotografare il livello di massima piena. Vi starete domandando come facevo a sapere giorno e ora. Semplice. La gente di fiume a Capua mi ha insegnato una nozione elementare: “l’acqua da Venafro impiega 3 giorni interi per arrivare fino a Capua.” Vero? Falso? L’esperienza conferma. Come facevano a saperlo? Segreti di gente vissuta a Fiume.



Così, ben sapendo che l’ alta valle del Volturno aveva già registrato fenomeni significativi di piena, se pure non eccessiva, intorno all’ora di pranzo di mercoledì scorso, e che anche dal sottobacino dell’affluente fiume Calore stava scendendo a valle tanta acqua, non potevo che fare un’addizione: mercoledì più 3 giorni, e si arriva a sabato, ora di pranzo.







Lo spettacolo del Volturno in piena rinnova nella mia mente il ricordo di tanti pomeriggi d’inverno, trascorsi a discutere con gli anziani:”Ma cala o alza? – chiedevo. “Cala guagliò, cala – mi rispondevano serafici. Oggi posso dirlo io che sta calando, e non avendo alcun giovane accanto a me, affido a voi la memoria della gente del fiume Volturno.





Ancor prima di guardare l’idrometro, è facile rendersene conto. Ecco, la corrente è veloce, segno che il mare sta ricevendo l’onda di piena: la velocità si misura a vista, frutto di tante osservazioni sommate anno dopo anno.



Il trasporto di materiali, rende poi evidenti altri elementi. La circostanza che il fiume non sta salendo è confermata dal numero di rami e frasche trasportati a valle, che si possono facilmente contare nell’arco di un minuto. Si ripete la conta più volte: è costante nell’arco di un’ora. Quando, invece, il materiale trasportato aumenta di consistenza, significa che sempre più sponda asciutta viene “spazzata” dalla furia delle acque: l'acqua sta salendo. Via via che l’acqua decresce, invece, il materiale trasportato tende a depositarsi sulle sponde tornate all’aria, e a diminuire di presenza nella corrente viva.

Considerando la settimana di piogge intense appena trascorsa, questa piena è una bazzecola: il Volturno sa fare molto di più. Con questo regime di acque, per livello e velocità, siamo, a occhio, a 700 metri cubi d’acqua al secondo di portata, non di più. Con due metri d’acqua in più in livello, 6 metri e 40 sopra lo zero idrometrico, e velocità di deflusso in foce minore, il fiume si attesta a 800 metri cubi d’acqua al secondo. E’ la situazione peggiore, in quel caso il fiume è già carico, se arriva altra pioggia sale velocemente e rompe gli argini. E’ preferibile una portata a 900, con lo stesso livello di acque, con una velocità di deflusso maggiore in foce, favorita dal mare calmo. Tale picco di portata, agevola lo scolmo della piena a mare in breve tempo. Quando l’acqua rallenta, ma continua ad arrivarne altra, per corrivazione e con la pioggia, c’è sempre da preoccuparsi.



L’appuntamento con l’amico fiume Volturno è solo rinviato a mercoledì, quando giungerà una nuova perturbazione. Fino ad allora, l’arbitro del suo livello, data la portata, sarà la forza del medio Tirreno.
Il fiume lavora, sospinto dagli elementi, instancabile ed inesorabile. Un’umanità indaffarata, continua con noncuranza a transitare sui ponti di Capua, a senso unico.


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